The Guardian accusa: l’industria alimentare impedì l’uso delle vaccinazioni durante l’epidemia di afta
Roma, 8 set. – La terribile epidemia di afta epizootica che imperversa da alcuni mesi in Gran Bretagna sarebbe stata contenuta da un intenso programma di vaccinazione degli animali? Non lo sapremo mai, anche perché, stando a quanto riportato da The Guardian, a impedire di provare un metodo meno cruento dell’uccisione in massa, sarebbe stata una potente …
Roma, 8 set. – La terribile epidemia di afta epizootica che imperversa da alcuni mesi in Gran Bretagna sarebbe stata contenuta da un intenso programma di vaccinazione degli animali? Non lo sapremo mai, anche perché, stando a quanto riportato da The Guardian, a impedire di provare un metodo meno cruento dell’uccisione in massa, sarebbe stata una potente lobby di industrie alimentari, guidata dalla Nestlè. Il primo ministro Tony Blair, scrive The Guardian, confortato dall’opinione di tecnici e scienziati, riteneva in aprile che la soluzione migliore fosse di vaccinare gli animali. La decisione fu presa durante una riunione a Checquers, la casa di campagna del capo del governo, con sottosegretari, gruppi di produttori, dirigenti dei grandi supermercati, e alti funzionari dell’amministrazione pubblica. Blair annunciò un programma di vaccinazione, in prova, nel Cumbria e potenzialmente nel Devon. Ma nel giro di pochi giorni, spiega il quotidiano britannico di sinistra, l’industria alimentare fece enormi pressioni su Blair per costringerlo a tornare sui suoi passi. In prima fila si sarebbe mosso mosso con molta autorità l’allora presidente della Nestlé UK, Peter Blackburn. Blackburn sosteneva che le esportazioni di latte dalla Gran Bretagna sarebbero drasticamente diminuite perché gli importatori avrebbero scelto di rifornirsi dai Paesi dove il bestiame non era ammalato, e nemmeno a rischio. Un’impresa della Nestlé, in cui lavorano 500 persone, produce il 75 per cento delle esportazioni di latte in polvere dalla Gran Bretagna, e se fossero mancate le vendite avrebbe dovuto chiudere. In quel momento l’esercito britannico aveva già a disposizione 500.000 dosi di vaccino, e un piccolo battaglione di volontari civili era stato già addestrato a inoculare gli animali. Ma Blair fece dietrofront. Poco dopo si seppe che aveva intenzione di fare fuori il ministro dell’agricoltura Nick Brown che effettivamente fu licenziato dopo le elezioni di giugno. Il ministero per l’agricoltura ha da sempre ha legami molto stretti con la «Food and Drink Federation», l’ente che rappresenta i produttori alimentari e di cui è presidente lo stesso Blackburn, ora riposo dalla Nestlé. Dopo le elezioni il ministero dell’Agricoltura è stato abolito. Al suo posto Blair ha creato un nuovo Dipartimento per l’Ambiente, gli alimentari e le questioni rurali, nella speranza che il nuovo dicastero sia libero dai condizionamenti del passato.
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