12/03/2007 News1 Minuti

Uno studio tutto italiano rischia di rivoluzionare le poche certezze scientifiche oggi disponibili sull’encefalopatia spongiforme bovina (Bse) o morbo della ‘mucca pazza’. (Adnkronos/Adnkronos Salute)

Sivelp

Milano, 9 mar. – Uno studio tutto italiano rischia di rivoluzionare le poche certezze scientifiche oggi disponibili sull’encefalopatia spongiforme bovina (Bse) o morbo della ‘mucca pazza’. Autore dello studio – appena pubblicato su ‘Plos Pathogens’ – il team di Fabrizio Tagliavini della Fondazione Irccs Istituto neurologico Besta di Milano, in …

Milano, 9 mar. – Uno studio tutto italiano rischia di rivoluzionare le poche certezze scientifiche oggi disponibili sull’encefalopatia spongiforme bovina (Bse) o morbo della ‘mucca pazza’. Autore dello studio – appena pubblicato su ‘Plos Pathogens’ – il team di Fabrizio Tagliavini della Fondazione Irccs Istituto neurologico Besta di Milano, in collaborazione con gli Istituti zooprofilattici di Torino e di Brescia e la Clinica Neurologica di Verona. “L’ipotesi – spiega all’ADNKRONOS SALUTE Tagliavini, responsabile dell’unita’ operativa di Neuropatologia della Fondazione Besta – e’ che il prione responsabile della Bse derivi in realta’ dal prione all’origine della Base: un prione instabile che, in alcuni animali, puo’ trasformarsi nel prione della ‘mucca pazza’”.

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