30/08/2024 Leggi & Fisco6 Minuti

Il regime forfettario per i liberi professionisti

Maria Paola Cassarani

Il regime forfettario (Ex regime dei minimi) fa gola a molti: perché le semplificazioni previste da tale regime possono garantire un risparmio annuale consistente. Ma per accedere a questo regime si devono possedere determinati requisiti “soggettivi ed oggettivi” e non rientrare nelle cause di esclusione previste dalla Legge n. 190/2014 e successiva legge di bilancio 2020-2023.

Requisiti per l’Accesso al Regime Forfettario

Il requisito soggettivo per accedere al regime forfettario da possedere è essere un Libero Professionista o una Ditta Individuale. Il requisito oggettivo, in vigore dal 1° gennaio 2023, riguarda l’ammontare dei compensi e ricavi che non deve superare, per l’annualità 85.000 euro di importo totale.

La legge di bilancio ha di fatto aumentato il tetto innalzandolo da 65.000 a 85.000. Tuttavia, va ricordato che tale limite viene considerato proporzionalmente ai mesi di attività, per cui in caso di lavoro svolto per frazione di anno sarà necessario dividere tale tetto massimo per l’intera annualità (365 giorni) e moltiplicarlo per i giorni effettivi svolti.

Per cui il tetto si riduce in funzione del periodo svolto; ad esempio, se l’attività di medico veterinario inizia il 1° di maggio il calcolo da fare, per calcolare il nuovo ammontare del tetto dei compensi e ricavi, sarà 85.000/365 x 245 giorni di lavoro = 57.055 euro.

Condizioni e Limite di Reddito

Per calcolare l’importo dei compensi e ricavi è necessario sommare l’intero ammontare delle entrate dell’attività senza sottrarre le eventuali uscite (costi vari sostenuti).

Attenzione anche all’imposta di bollo, dovuta dal LP in regime forfettario per fatture di importo superiore 77,47 euro in misura pari a 2 euro (al di sotto di 77,47 euro l’imposta di bollo non è dovuta).

L’obbligo di apporre la marca da bollo sulle fatture o sulle ricevute grava sul veterinario che emette la fattura, e se l’imposta viene addebitata in fattura e rimborsata dal cliente, il relativo ammontare diviene parte integrante del ricavo e compenso del veterinario in regime forfettario.

Il superamento del tetto dei 85.000 euro annui nel corso del 2023, per semplificare, costringerà il professionista a adottare nell’anno successivo un regime fiscale ordinario o semplificato. Ma cosa succede esattamente se si supero il limite del tetto massimo? Sono previste due opzioni:

  • se l’ammontare dei compensi e ricavi non supera i 100.000€, il regime forfettario viene mantenuto per nell’anno corrente, e si versa l’imposta sostitutiva prevista per l’eccedenza ma l’anno successivo si dovrà adottare un regime ordinario o semplificato.
  • se l’ammontare dei compensi e ricavi supera la soglia dei 100.000€, è prevista uscita immediatamente dal regime forfettario e il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) a partire dalle fatture emesse successivamente al superamento del tetto.

Ulteriore aspetto da considerare e non trascurare è prevedere, l’ammontare della spesa sostenuta, che non deve superare il limite di 20.000 euro, per i fortunati che possono permettersi di assumere personale dipendente.

Vantaggi Fiscali e Calcolo delle Tasse

Ma perché scegliere il regime forfettario, quali sono i suoi vantaggi? Come si calcolano le tasse da pagare? Proviamo a fare chiarezza. Per prima cosa deve essere calcolato il reddito imponibile e per questo occorre conoscere il codice ATECO.

L’Agenzia delle Entrate ha stabilito per ogni codice ATECO il coefficiente di redditività che, nel nostro caso, per le professioni scientifiche, tecniche, sanitarie è pari a 78%. Per determinare il reddito imponibile si deve calcolare l’importo totale dei compensi e ricavi effettivamente incassati nel periodo di imposta e poi moltiplicarli per il coefficiente di redditività 78%.

A questo punto tutto è semplice le tasse da pagare saranno calcolate nella misura del 15% (5% se si tratta di una nuova attività) sul reddito imponibile decurtato delle somme pagate per i contributi previdenziali. Attenzione le altre spese sostenute per lo svolgimento dell’attività (affitto, bollette, farmaci, strumentario, ecc.) non si possono dedurre dal reddito; quindi, non è possibile “scaricare” nulla in regime forfettario.

In conclusione, è necessario fare molta attenzione quando si valuta il regime fiscale per la propria attività perché se le spese di gestione fossero molto alte, potrebbe convenire optare per un regime ordinario o semplificato.

Un ultimo aggiornamento: per tutto il 2024, sarà obbligatoria l’emissione della fattura in formato analogico nei confronti delle persone fisiche, tuttavia per le prestazioni effettuate nei confronti di soggetti diversi (soggetti con partita iva) l’emissione della fattura sarà con fattura elettronica via SdI.

Il SIVELP offre la consulenza di un commercialista che potrà aiutare il veterinario libero professionista a capire quale sia effettivamente l’opzione più conveniente per lui. Il SIVELP tutela a 360 gradi il libero professionista e per questo è necessario iscriversi al sindacato, il problema del singolo può essere quello della collettività, parliamone insieme e facciamo crescere la nostra professione.

Il Segretario Nazionale
M Paola Cassarani

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