Difficile trovare altre zone d’Italia con tante notizie che coinvolgono la veterinaria.
A Brescia scoppiò il caso di Green Hill, che dovrebbe ancora giungere al terzo grado di giudizio, ma Animali & Co. sono continuamente sulla cresta dell’onda.
Di aziende sanitarie e Zooprofilattico si leggono numerose notizie e nel 2015 apprendiamo di nuove cariche allo zooprofilattico:
Gaetano Penocchio (Presidente Fnovi) ed un collega “paiono privi di sponsor politici di peso”. “Rebus Zooprofilattico: tutti contro tutti”, titola Il Corriere.
A gennaio 2016 il prof. Mario Colombo Mario, entomologo e docente di agraria, viene nominato presidente, mantenendo Stefano Cinotti direttore generale.
Con febbraio sono riportate notizie di Cani mutilati e veterinari a processo “Coinvolti anche un veterinario dell’Asl di Brescia, già al centro dello scandalo del macello di Italcarni e che ha chiesto la celebrazione del processo con rito abbreviato, un veterinario dell’allevamento bresciano che ha invece patteggiato una pena di nove mesi, mentre la moglie ha scelto il rito abbreviato.”
A marzo si parla di un “cataclisma” per aflatossine: “Un’inchiesta che porta alla ribalta la fragilità del sistema di esami in «autocontrollo», che – come in questo caso – possono essere più facilmente «ritoccati». E che getta ombre sinistre anche sull’Istituto zooprofilattico di Lombardia ed Emilia Romagna, che ha effettuato centinaia di controlli per conto dei singoli allevatori e dei caseifici, scoprendo in diversi casi le contaminazioni. Senza che però siano state segnalate (come vorrebbe la legge) all’Agenzia di Tutela della Salute (l’ex Asl)”(Corriere della Sera).
Nello stesso mese il Corriere riporta che <<Gli animalisti chiedono che le indagini si allarghino: “Siamo soddisfatti per le brillanti indagini e per gli esiti processuali finora ottenuti a carico di Green Hill, ma è indispensabile che si faccia luce su tutti i responsabili degli orrori che si consumavano nell’allevamento dei beagle, l’inchiesta deve coinvolgere non solo i veterinari locali dell’Asl ma anche quelli che intervenuti a più riprese, alcuni addirittura come consulenti della Procura prima del 2012, appartenenti all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, al Servizio Veterinario della Regione Lombardia e al Ministero della Salute, hanno sempre scritto che a Green Hill tutto andava bene”.
In aprile lo Zooprofilattico viene citato nuovamente dalla stampa. Il Giornale di Brescia parla di due veterinari “fatto rimborsare con soldi pubblici le spese affrontate per un corso d’aggiornamento che l’ente non aveva autorizzato.”
Poi un secondo caso caso:
Lo Zooprofilattico di Brescia nel mirino dell’anticorruzione regionale «Sorveglianza amministrativa» sull’Istituto dall’anticorruzione di Lombardia ed Emilia. Questione di incarichi, personale, gestione di beni, servizi e fondi. Analisi comprese (Corriere della Sera).
Verso la fine di maggio si celebra il processo Italcarni “Italcarni: veterinari ammettono maltrattamenti”.
A settembre parte inchiesta dell’Azienda Sanitaria nei confronti di animali allevati presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale: “Ente nella bufera. Zooprofilattico, animali trascurati: Ats presenta un esposto in procura
Una scrofa con diversi piccoli morti. Una vacca da latte con evidenti problemi alla zampa. Capre magre e molto trascurate. E molta sporcizia e incuria: la situazione è stata portata alla luce da un pool di funzionari regionali in visita all’Istituto”
Cinotti dichiara di attendere gli sviluppi dell’inchiesta.
A ottobre si elencano redditi e qui appare ancora una volta l’IZS: “Capitolo Zooprofilattico: Mario Colombo, direttore dal 2016, ha percepito 105mila euro lordi ma all’epoca era professore all’Università di Milano; Gabriele Squintani, vicepresidente, ha dichiarato 132mila euro. È invece un giallo quanto presentato da Stefano Cinotti, attuale direttore: nel 2014 dichiara redditi per 165mila euro ma nello stesso anno lo Zooprofilattico gli ha pagato 154mila euro di compensi e 30mila di premi. I conti non tornano.” Corriere della Sera.
Negli ultimi giorni si parla ancora di “un veterinario dell’Asl, già coinvolto nel caso Italcarni, è stato condannato dal Tribunale di Brescia a una multa di 200 euro”
Un bell’impegno per il Presidente dell’Ordine e della Fnovi, specie se contemporaneamente dipendente dello stesso IZS, come risulta dai dati (quasi aggiornati) relativi ai dipendenti.
Angelo Troi – SIVeLP
P.S. la questione Green Hill non è conclusa.
Save
Save
Save