Anche se l’ Arbovirus della encefalomielite del Nilo Occidentale non sembra trovare nell’uomo e nell’equino degli elementi importanti per la trasmissione (ospiti a fondo cieco), il controllo della popolazione equina sul territorio rappresenta un elemento fondamentale per una corretta sorveglianza epidemiologica. Ecco emergere tutte le criticità, che il SIVeLP denuncia …
Anche se l’ Arbovirus della encefalomielite del Nilo Occidentale non sembra trovare nell’uomo e nell’equino degli elementi importanti per la trasmissione (ospiti a fondo cieco), il controllo della popolazione equina sul territorio rappresenta un elemento fondamentale per una corretta sorveglianza epidemiologica. Ecco emergere tutte le criticità, che il SIVeLP denuncia da tempo, riguardanti le carenze dell’anagrafe equina, per il semplice motivo che non è possibile controllare in maniera sistematica degli animali che non sono identificati in modo univoco. L’anagrafe equina, lungi dal ricalcare quella bovina, già costituita e che avrebbe richiesto investimenti molto contenuti, ha preso altre strade. I risultati: costi esorbitanti sia per la pubblica amministrazione, sia per i possessori dei cavalli, a fronte di un sistema macchinoso, che non ha raggiunto lo scopo. Per di più è stato mercificato il ruolo del Veterinario, unica figura autorizzata all’inoculazione dei dispositivi elettronici di identificazione, che si è visto riconoscere dei compensi umilianti pur essendo l’unico operatore che affronta un certo rischio in concreto. Gli errori si possono superare, se si ammettono come tali. Ci sembra logico che le anagrafi degli animali siano adattate e affiancate in un unico contenitore e con il metodo meno oneroso.
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